Come distinguere l'olio d'oliva italiano dalle miscele comunitarie
"A chicco a chicco si raccoglie l'oliva, prima i rami bassi e poi la cima"
Fin dall'antichità in autunno si ripete il rito della raccolta delle olive, una delle più antiche usanze della nostra tradizione contadina.
Mani al lavoro, famiglie riunite, giorni di fatica e pazienza per l'alimento principe della dieta mediterranea, l'olio d'oliva, oro antico del Mediterraneo che si ottiene dalla spremitura del frutto dell'ulivo, albero sacro che nutre il pianeta ed unisce i popoli in un abbraccio di pace.
Portare in tavola un olio prodotto con olive italiane è un'esperienza sensoriale, un viaggio nel Sud Italia, in Puglia, in Calabria e in Sicilia, dove si produce l'80% dell’olio d’oliva extra vergine italiano.
Malgrado le difficoltà del settore legate alle condizioni climatiche ed alle malattie che negli ultimi anni hanno colpito le coltivazioni, la produzione di olio d'oliva italiano, ottenuto con metodi fisici e meccanici senza l’utilizzo di sostanze chimiche ma soprattutto non miscelato con oli provenienti da altri paesi, registra ancora i massimi standard qualitativi al mondo.
Accanto ad un mercato virtuoso, fatto di produttori che puntano sulla tradizione, che vede i costi di produzione dell'olio d'oliva inevitabilmente elevati per le fasi della lavorazione (e perché con un quintale di olive si ricavano dagli 11 ai 18 chili di olio) trovano spazio i "signori dell’olio" che non spremono più ma importano e trasformano, creano miscele di oli “comunitari” e “non comunitari” per un prodotto finale destinato alla grande distribuzione molto meno costoso e più redditizio.
Sono olii che, pur essendo trattati e prodotti nel rispetto delle regole per la tutela del consumatore, spesso non contengono le caratteristiche nutrizionali dell’olio italiano che ha effetti positivi anche sulla salute rafforzando le difese immunitarie e abbassando il colesterolo.
In uno scenario che confonde il consumatore e danneggia le piccole aziende dobbiamo diventare custodi di un tesoro prezioso, sostenere il mercato nostrano e la qualità offerta dai produttori locali, che dopo aver lavorato i campi, raccolto le olive una ad una come pietre preziose e trasportate in un frantoio di famiglia, possono ancora garantire ai propri clienti, con una macina antica, una qualità eccellente e inimitabile.
Le 500 varietà di olive diverse che possono produrre olii extra vergine con caratteristiche tutte eccellenti cambiano il volto ad ogni piatto e conservano l'odore della terra; amaro, dolce, equilibrato, fruttato e piccante l’extravergine di oliva italiano conserva sempre il profumo di casa.
Note sull'autore
Ginevra Schiavon
Esperta di e-commerce e copywriter, Ginevra Schiavon è content manager per il blog di commercioVirtuoso.it.
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